Su sette fratelli della famiglia Macerati, ben sei si occupvano di meccanica. Era nel sangue, nel destino dunque che Alfieri Maserati con cotanta prole capace e laboriosa non poteva far altro che entrare nel mondo tanto amato delle quattro ruote. Così, nel 1914 Alfieri fondò la "Società anonima Officine Alfieri Maserati".
logo Maserati
Questa società si affacciava al mondo dell’automobile, come azienda atta alla preparazione e alla messa appunto di vetture da competizione, ovvero il massimo della meccanica a quattro ruote. Non a caso Alfieri fu anche un abile pilota e ottenne più che lusinghieri successi. Nel 1926 la svolta. Alfieri si ritrita dalle competizioni e da vita al suo grande sogno, ovvero quello di far nascere la prima vettura con il marchio tridente della Maserati, la Tipo 26.
T28
La vettura, guidata dallo stesso Alfieri, vinse subito la Targa Florio. Nel 1924 il modello V4, fu non solo un successo come vettura da gara, ma soprattutto uno strepitoso trionfo di popolarità e di immagine internazionale, che oltre che prestigio portò linfa economica notevole nell’azienda modenese. Non dimentichiamoci mai, che specie all’inizio della storia dell’automobile, il settore sportivo e delle competizione, fu praticamente per tutti vitale per farsi conoscere e ingrandirsi sia economicamente che socialmente.
A6 - 1953
Alfieri Maserati morì nel 1932 e come sempre accade, le successioni sono sempre fasi delicate nella vita di una azienda ( sia piccola che grande ). Nel sorte della casa del tridente la fabbrica venne presa in mano dai fratelli Bindo, Ernesto ed Ettore.
Il 1933 entra come prima guida alla Maserati un certo NUVOLARI che non solo ad ottenne successi in pista ma fornì utili direttive per la messa a punto dei motori. I grandi piloti, sono spesso anche eccellenti collaudatori e ingegneri sul campo.
Nel 1937 avvenne una svolta societaria, quando i fratelli Maserati vendettero le azioni dell'azienda alla famiglia Orsi, che la trasferì a Modena. La famiglia Maserati resterà fino al 1948 responsabile tecnica dell'azienda. |
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I successi nelle corse non macheranno anche negli anni successivi, ma la crisi economica e scelte aziendali non eccelse portarono la casa del tridente alla drastica decisione nel 1954 di ritirarsi dal mondo delle corse, anche se per qualche anno ancora continuò a realizzare vetture da gara che saranno poi messe su pista da scuderie private.
Sebring
Con Lasciato il settore sportivo, la Macerati si butta sulla produzione di serie. Così si ampliano gli stabilimenti e i sistemi produttivi e la "3500 GT" si può definire la prima vera vettura stradale della elegante casa modenese. Purtroppo i tempi sono difficili e i capitali ben pochi, ecco dunque giungere nuova linfa dalla Francia quando nel 1968 la Citroen rilevò la proprietà della Maserati dalla famiglia Orsi. Nel 1971 venne presentata la prima Maserati con motore centrale, la Bora, disegnata da Giugiaro.
Mexico
Gli anni ’70 per tutti furono un disastro economico, e specialmente per quelle case e industrie che producevano beni di lusso. La Citroen abbandonò completamente al suo destino la Maserati e così intervenne direttamente il governo italiano che finanziò l'azienda che poi nel 1975 vede entrare tra gli azionisti la Benelli e, soprattutto, la De Tomaso.
Quattroporte III - 1976
Il genio di De Tomaso porta grande vitalità al Tridente e a Torino, nel 1976 esce la Quattroporte III, disegnata da Giugiaro. Finalmente la produzione aumenta.
Biturbo
Negli anni 80 il genio italo-argentino trasferisce l’alta classe dell’ammiraglia in una media berlina e coupè dai costi più accessibili, la famigerata e tanto discussa “Biturbo” che fu infatti la Maserati più venduta di sempre.
Nel 1993 fu la Fiat ad acquistare le azioni della Maserati, che nel 1997 divenne parte integrante del marchio Ferrari, ma siamo ad oggi e la storia gloriosa del Tridente continua …
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I suoi modelli più famosi
- Quattroporte "2" '74 - '78
- Quattroporte "3" '76 - '90
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