La Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, nasce l'11 Luglio 1899. I fondatori furono alcuni aristocratici e persone dell'alta borghesia torinese rimasti entusiasmati dal nuovo mezzo di trasporto che da poco si presentava alla umanità: l'automobile.
logo Fiat
Lo stabilimento storico della Fiat è in Corso Dante. Giovanni Agnelli assume la carica di amministratore delegato nel 1902. L'Italia, rispetto al resto del mondo occidentale, è certamente un paese arretrato e con un indirizzo economico fortemente agricolo più che industriale. Così, almeno per quanto concerne i primi decienni della sua comparsa ,l'auto è e rimarràun bene di lusso destinato ad una classe ristretta di agiati.
Per questo, la Fiat nasce non come oggi la vediamo (costruttrice prevalente di piccole e compatte), ma bensì casa automobilistica che si dedica a vetture di rango e costose, destinate prevalentemente ai quei mercati esteri dove la disponibilità economica è ben più elevata che qui in Italia. Nel 1907, dopo una prima crisi, Agnelli ne assume il controllo maggioritario. Durante la prima guerra mondiale anche la FIAT si converte alla produzione di mezzi militari, inserendo nel proprio organico di manovalanza operaia 10 volte il numero di addetti presenti prima dello scoppio della guerra. Agnelli non è un industriale statico e passivo e cerca sempre innovazione di prodotto e di industrializzazione. Non a caso, dopo un interessante viaggio negli Stati Uniti, importa nelle catene di assemblaggio FIAT, l'efficiente sistema sviluppato in serie della FORD.
T1 - 1921
Infatti ecco nascere un nuovo stabilimento nel 1915 al fine di seguire questo sistema di produzione, quello della catena di montaggio. Il Lingotto diviene un alto esempio non solo in Italia, ma in tutta Europa, di opera estetica e funzionale applicata all'industria edile, infatti non è solo una fabbrica ad alta efficienza produttiva ed organizzativa, ma anche un edificio di alto valore architettonico. A metà anni 20 Agnelli amplia il suo settore, entrando nel mondo delle banche, fondando l'IFI, che gestisce le partecipazioni della Fiat nel mercato azionario e le altre attività industriali della famiglia Agnelli, fra le quali figurano oltre alle vetture la produzione anche nel settore aereo e ferroviario.
Balilla - 1934
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Tra gli anni 20 e l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, il fascismo forza la mano alla FIAT per indurla a dedicarsi maggiormente alla produzione per il paese, quindi per portare l'Italia ad un livello almeno paragonabile come autotrasporto al resto dell'Europa. Ecco dunque prendere vita la "Ballilla" che fu la prima auto dai costi abbastanza contenuti, così come il Duce voleva.
La Fiat è leader del settore in Italia, ma il mercato è ancora troppo ristretto per competere con i numeri di altre case automobilistiche.
Allora si investe su una maggiore produzione e verso la fine degli anni '30 iniziano i lavori per la costruzione degli stabilimenti di Mirafiori, dove si miglioreranno ulteriormente le capacità produttive .
Topolino
Al termine della Seconda Guerra mondiale la Fiat stenta non poco, non solo per la povertà economica di un paese ridotto in macerie, ma anche per vincioli politici. Ma negli anni del boom economico la Fiat si fa trovare reattiva e pronta a rilanciarsi.
Nuova 500 - 1957
Con la motorizzazione di massa del dopo guerra, la Fiat lancia sul mercato modelli quali la "600" e la "500", che diventeranno le auto più vendute in Italia.
850 - 1964
Nel corso dei decenni successivi, la Fiat si espande anche all'estero, fagocitando pian piano il mercato interno.
127 - 1974
Il decennio degli anni 70, caratterizzati dalla crisi economica ed energetica, nonchè politica e sociale fa tremerare tutto il settore industriale del belpaese, e specialmente il pianeta FIAT, ma ancora una volta il colosso automobilistico italiano ne esce indenne, anzi, negli anni 80, la Fiat acquisisce anche marchi storici italiani, quali l'Alfa Romeo e la Lancia. In seguito, anche la Ferrari e la Maserati.
Il seguito è più storia recente.
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I maggiori modelli della Fiat
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