Siamo nel 1992 quando una nuova berlina si presenta sul mercato nazionale ed europeo per affiancare e nel gennaio 1993 sostituire definitivamente una beniamina dei puristi del cuore Alfa, la "75".
Il nome della nuova sportiva da famiglia è contraddistinto sempre da un numero e posizionandosi sotto l'ammiraglia di casa viene chiamata "155".
Un'auto tutta sostanza e sport, tecnicamente all'avanguardia, studiata per il piacere della guida ma allo stesso tempo ponendo, già in stato progettuale, in primo piano l'aspetto della sicurezza degli occupanti.
Una berlina buona, completa ed equilibrata, ma da una vera Alfa Romeo ci si attende sempre molto e alla "155" non si perdona il fatto di essere nata da una costola di una più borghese e popolare Fiat Tempra.
Infatti la nuova berlina di classe medio superiore dell'Alfa, nasce sulla piattaforma della Fiat Tipo, che ha dato i natali anche alla Fiat Tempra e alla Lancia Dedra.
Questa parentela non considerata "nobile", porta in dote una "normale" trazione anteriore e per questo la "75" verrà considerata da molti, l'ultima, vera, ALFA.
A nostro avviso non è certo una formula oppure l'altra a decretare la sportività di un modello, ma bensì l'insieme progettuale e i piccoli dettagli.
Parte delle critiche mosse a questa vettura sono eccessive e gratuite, ma è altresì vero che la "155" avrebbe meritato una distinzione maggiore rispetto alle sue cugine. L'ammiraglia di casa, la "164" è cugina dell'ammiraglia di Chivasso, la "Thema" nascendo dallo stesso pianale, eppure ...!
Eppure le due ammiraglie di Alfa Romeo e Lancia, non si assomigliano affatto, per interni, per tecnica, per design di carrozzeria. Lo spirito è completamente differente ed entrambi rispondono alla storia dei propri marchi.
Ecco cosa manca alla "155" ; non trasuda da tutti i pori lo spirito Alfa Romeo e certo questo non è poco. La parola d'ordine fu sinergia ma è stata portata all'eccesso. Una linea equilibrata, a tratti sportiva, ma semplice e poco coinvolgente con un baule alto adatto ad una tranquilla berlina da famiglia atta a caricare valigie, ma non certo adrenalinica.
Peccato perché i motori e il telaio sono di altissimo livello e le vittorie della vettura nelle diverse competizioni italiane ed europee sono lì a dimostrarlo.
Si sono succedute versioni GTA e V6 Ti nelle gare Campionato Italiano Turismo e nel DTM estero mettendo in riga la blasonata concorrenza straniera.
Si parla di mostri di oltre 400cv, ma il tutto nasce da un ottimo progetto quale è la "155" di serie che tanti padri di famiglia hanno guidato ed ancora guidano.
La casa madre ha creduto molto nell'Alfa "155" costruendo un'immagine sportiva attraverso le corse, ma non è bastato per ottenere un grande consenso di pubblico, che la vettura avrebbe certamente meritato.
A testimonianza di quanto l'Alfa abbia creduto alla sua berlina, vi sono i continui aggiornamenti soprattutto tecnici.
Inizialmente venne commercializzata solo con motori a benzina e tutti capaci di spingere la vettura oltre i 200 Km/h. erano i 4 cilindri con testata a 8 valvole di 1,8 e 2 litri entrambi con il particolare sistema di accensione a doppia candela per cilindro denominato Twin Spark.
Ai vertici per immagine la 2.5 litri con il più Alfa dei motori, il V6 splendido da vedere ed emozionante anche d'ascoltare capace di 165 cavalli e di prestazioni più che brillanti.
Usando la tecnologia del Gruppo Fiat, viene allestita la versione di serie più sportiva dotata di trazione integrale e del classico 16 valvole sovralimentato capace di 186 cavalli e di accelerazioni brucianti. Si tratta della performante "2.0 Turbo 16v Q4".
Come si evince dalla scheda informativa, le versioni vanno ad aumentare sino a formare una gamma ben articolata sia in termini tecnici che di allestimento.
Ovviamente ai motori benzina vengono immediatamente affiancate le motorizzazioni turbodiesel in due cilindrate; 1,9 litri per il massimo dell'economia e un 2,5 litri per ricordare anche ai macinatori di strada di essere sempre su un Alfa, seppur a gasolio.
Nel marzo del 1993 per abbassare la soglia d'ingresso alla berlina media dell'Alfa viene introdotta la versione di 1,7 litri sempre con tecnologia Twin Spark. Non è altro che una riduzione di cubatura dell'originale 1,8 litri, ma tale modifica permette costi di gestione (bollo e assicurazione) inferiori.
Un leggero maquillage a metà '95 ne aggiorna la gamma, con lievissimi ritocchi estetici, il maggiore dei quali risiede nella piccola calandra che circonda il logo ora cromato, ma soprattutto con la presentazione della performante 2.0 litri TS 16 valvole ponendosi ai vertici europei come performance nella classe 2 litri aspirati di pari categoria.
Un make-up più approfondito avviene nel luglio 96. Colori più lucenti e carreggiate allargate sia anteriormente che posteriormente, rendono la vettura ancor più aggressiva e ne addolciscono un poco i tratti sin troppo squadrati. Anche gli interni sono leggermente rivisti attraverso delle finiture più accurate. Soprattutto questa versione che sarà l'ultima e rimarrà in vendita sino al gennaio del 1998, si fa notare per l'intera gamma a benzina plurivalvole con sistema Twin Spark.